Warriors, nella serata del record, omaggio a Jason Richardson
La partita di stanotte della Oracle Arena contro i Lakers è entrata di diritto nella storia del Gioco. Grazie alla vittoria per 77-111, i Warriors hanno realizzato il nuovo record per quanto riguarda le vittorie di seguito dall’inizio della stagione (16-0). Nel pre-partita, comunque, c’è stato un momento toccante, quando i tifosi di casa hanno tributato una standing ovation all’ex Jason Richardson, presente al palazzetto come spettatore.
Un episodio che ha molto colpito il 34enne, ritiratosi lo scorso 23 Settembre. “La mia prima reazione è stata ‘Perché?’. Ero senza parole. Una franchigia che ha appena vinto l’anello ha voluto rendermi omaggio. Un ragazzo che non ha fatto nulla per loro, se non il suo lavoro” – dice il nativo di Saginaw, Michigan – “Non ho vinto un campionato, non sono mai andato ad un ALL-Star Game, non sono mai stato ALL-Nba, ALL-Defense o ALL-qualche cosa. Ma, nonostante ciò, questa società mi ama“.
Selezionato alla 5° scelta assoluta del Draft 2001, Richardson ha giocato con i Warriors per sei stagioni, entrando nell’ALL-Rokie First Team (2002) e vincendo due slam dunk’s contest (2002-03). Le radici di questo amore dei fan dei Warriors nei suoi confronti, con tutta probabilità, risale al 2006, quando Jason scrisse una lettera di scuse per il fatto che la squadra mancò i Playoff per il 12° anno di fila; lettera poi sottoscritta da tutta la squadra e pubblicata sui giornali locali. La stagione seguente, Golden State, anche con il suo aiuto, raggiunse l’8° posto nella Western Conference, rendendosi protagonista del clamoroso upset con i Mavericks (4-2), per poi fermarsi il turno successivo con i Jazz (1-4). Un mese dopo, Richardson fu tradato agli Charlotte Bobcats, giocando, in seguito, anche per Suns, Magic e 76ers.