Warriors vs Clippers: storia di una rivalità
Nella notte è andata in scena allo Staples Center di Los Angeles la partita sicuramente più spettacolare della notte tra Golden State Warriors i Los Angeles Clippers. La partita si è chiusa, tanto per cambiare, con la vittoria Warriors, ma è stata una partita tiratissima con i Clippers, spesso anche in doppia cifra di vantaggio, che hanno giocato davvero dando il loro massimo e anche di più. Si potrebbe pensare che il motivo possa essere solo perchè i GSW sono imbattuti e la squadra da battere al momento, in realtà sotto c’è molto di più.
tra le due franchigie esiste infatti una rivalità che va avanti da diversi anni.
Il tutto ebbe inizio il 3 novembre 2012, quando degli acerbi Golden State Warriors vinsero in casa dei Clippers, allora seduto in panchina a fare da cambio a Curry c’era Kent Bazemore che festeggiaava smodatamente per ogni grande giocata del compagno con il 30 contro Chris Paul e quando segnò il canestro decisivo a 7 secondi dalla sirena si lasciò andare un po’ troppo a festeggiamenti vari. Paul dopo la partita dichiarò “esultavano come se avessero vinto il titolo …”, oltre a storie tese sotto canestro tra David Lee e Blake Griffin per presunte simulazioni dell’allora giocatore dei Warriors.
Un secondo episodio abbastanza duro si ebbe il 12 marzo 2014, partita intensa vinta dai Clips, senza esclusioni di colpi sul campo, piena di falli e falli tecnici, dopo la partita Jermain O’Neal (ex lungo dei Warriors) e Griffin hanno da ridire nel tunnel degli spogliatoi, non volano certamente parole al miele e i due vengono separati da un addetto ai lavori.
Meno di due mesi dopo, O’Neal è costretto a saltare tutta gara 6 di playoff, e tutta gara 7 eccetto 3 minuti, dopo una distorsione al ginocchio destro subita dopo uno scontro di gioco con Glenn Davis, non esattamente un giocatore esile, dopo la partita O’Neal dichiarò ai microfoni:” Credo che o abbia un pessimo equilibrio per essere un giocatore professionista, oppure che sia un giocatore sporco. Teneva la testa bassa, prima di tuffarsi si tiene la testa bassa. Ma si sa a Dio non piacciono i cattivi …”.
Ma, andando a scavare nel passato, le questioni in sospeso non sono finite, infastiditi dalla teatralità con cui Griffin talvolta evidenzia i falli subiti, Mark Jackson, allora sulla panchina dei Warriors, dichiarò: “Oh è un grande attore, ho visto tutti quegli spot della KIA”.
Nemmeno il giorno di Natale servì a rabbonire le due fazioni, nel 2013, infatti, in scena proprio il 25 dicembre furono espulsi prima Draymond Green in seguito a storie tese con Griffin e poi lo stesso numero 32 dei Clippers altre storie tese nel pitturato con Bogut.
Addirittura neppure i tifosi sono al sicuro da questa rivalità, dopo essere stato espulso per falli da gara 1 playoff del 2014, Griffin guardando il reply, incredulo allargò le braccia gettando il contenuto del bicchiere che aveva in mano su un fan seduto dietro di lui. Dopo la partita Griffin dichiarò: “Non mi sono accorto di averlo fatto, credevo fosse vuoto. Mi scuso, ma era solo acqua.”
In una coppia di partite in back to back nel mese di gennaio del 2013, con ognuna delle due squadre che vinse la partita in casa loro, i Clippers decisero di festeggiare la loro vittoria in modo più vistoso di come avevano fatto i Warriors negli episodi precedenti. Durante il terzo quarto, Jackson fu costretto a chiamare time-out poiché Paul aveva mandato tre volte Jordan a schiacciare, ma durante la sospensione il coach dei Warriors rimase praticamente tutto il tempo a fissare i festeggiamenti smodati della panchina dei rivali.
Un solco importante nella rivalità fu segnata la sera di Halloween del 2013 quando i Clippers si rifiutarono di usufruire del “chapel service” ovvero la possibilità data ai giocatori di seguire la messa prima di una partita, insieme ai Warriors poichè con loro non volevano avere nulla a che fare. Durante la partita stessa, poi, ovviamente non sono mancate le storie tese tra Jordan e Bogut, Paul e Thompson e la solita sagra del fallo tecnico.
Dopo la vittoria Warriors l’8 marzo 2015, per arrivare a storia più recente, mentre Draymond Green era ai microfoni, Dahntay Jones, panchinaro dei Clippers, lo urtò e per questo venne multato di 10.000 dollari dalla NBA, da questa situazione iniziò una serie di contro-commenti di DOC Rivers che chiamava la risposta di Green, in cui si evidenziava che l’urto non era stato poi così forte e così via, in una situazione stucchevole che tirò avanti per qualche tempo.
Ultimo episodio in ordine cronologico è quello di quest’estate, quando DOC Rivers parlando della stagione che era ormai alle porte, dichiarò: “A ovest c’è bisogno anche di fortuna, guarda Golden State, non ha dovuto affrontare nè noi nè gli Spurs”. Al che, i Warriors, colpiti nell’orgoglio, hanno risposto, in particolare con Klay Thompson che, tramite social, ha scritto: “Se noi abbiamo avuto fortuna, perché non danno un’occhiata al nostro record contro di loro, ma sono sicuro che già lo conoscono” aggiungendo poi che in fin dei conti non era mica colpa loro che i Clippers sono usciti ai playoff contro Houston in semi-finale di conference.