Utah Jazz @ Cleveland Cavaliers 114-118: James la risolve nel finale e arriva la 7W consecutiva
Alla Quicken Loans Arena di Clevelando, OH, arrivano i sorprendenti Utah Jazz di coach Snyder con un positivo 4-2 dopo le prime 6 gare. Gli ospitanti sono i Cleveland Cavaliers che dopo la falsa partenza allo United Center di Chicago, pare abbiano inserito da subito le marce alte: le vittorie consecutive sono al momento 6. Il gioco a tratti latita ma le assenza pesanti influiscono sulla qualità della pallacanestro espressa dagli uomini di coach Blatt. La buona notizia per i Cavs è il ritorno di JR Smith, fermo ai box da 3 partite per un problema al ginocchio. Jjefferson, dunque, si riaccomoda in panchina per far spazio in quintetto all’ex Knicks e Nuggets.
Se l’inizio di stagione per i padroni di casa è stato a marce alte, si può dire lo stesso dell’inizio di questa gara. Si aprono i battenti con una palla bellissima di Love che premia il back door dell’amico James che conclude a modo suo. Sul poster ci finisce un tale Rudy Gobert, 218 centimetri di altezza. Cleveland offensivamente molto attiva, mentre Utah resta un pizzico imprecisa e chiude il primo quarto sotto di 5 lunghezze (22-27). Nella seconda frazione, la difesa dei gold-and-wine sale di colpo e dalla solita palla recuperata di Dellavedova scaturisce un contropiede che vede JR Smith volare verso il ferro. Siamo al massimo vantaggio Cleveland: 24-35. Nel timeout immediatamente chiamato dai Jazz, Snyder scuote i suoi che finalmente si svegliano: un bel parziale riporta gli ospiti sul -2 grazia all’invenzione, a parti invertite, dell’asse Gobert-Hayward. Sul finale di primo tempo, però, sale in cattedra un altro protagonista di serata: Mo Williams. La sua tripla rimette due possessi di distanza tra le squadre. 48-52 Cleveland dopo i primi 24′ di gioco. Il terzo periodo è firmato dalla solita ondata dei padroni di casa? No, niente affatto. I Jazz sfoderano un attacco da 32 punti, tirando con il 61% dal campo! Prima Burks da 3, poi Booker con la gran schiacciata e infine Favors con il canestro che vale il pareggio. Cleveland dal canto suo resta viva in attacco grazie ad un James più che ispirato. 32-28 si conclude il terzo quarto e il punteggio è in perfetta parità. La tavola per il quarto quarto è apparecchiata. Burks è il mattatore iniziale dell’ultimo e decisivo periodo di gioco e la sua zingarata a centro area permette ai Jazz di mettere il naso avanti (86-83). Il blackout difensivo Cavs e il grandissimo momento offensivo Jazz continuano e Burks piazza la quarta tripla di serata che vale il +8 a 9:30 dalla fine. Coach Blatt vuole parlarci su. Strigliata e risveglio, rimproveri e rimonta. La tripla di Love dall’angolo che dà la carica, il furto di LeBron e il campo aperto selvaggio chiuso con la giocata della notte: Rodney Hood blocca nel vero senso della parola James con una sorta di placcaggio controllato ma il Re ha la forza di alzarsi e segnare nonostante il fallo. Dopo aver mostrato il bicipite, si ritorna a giocare e Cleveland ritorna avanti! Dopo una partenza sprint, Utah paga un po’ la stanchezza per una partita dispendiosa e difesivamente balla troppo: random cut di LeBron premiato da Williams e +7 Cleveland. L’ultimo a morire è Favors che smuove i Jazz da quota 100 prima del canestro della staffa firmato da un James i versione beast: hook shoot e partita in ghiaccio. Finisce 114-118 Cleveland che, così, raggiunge la settima vittoria consecutiva. Quarto periodo da 38 punti per coach Blatt che con qualche sofferenza porta a casa anche questa vittoria. Da un lato una quasi tripla doppia di James (31+7+8) mentre dall’altra 6 giocatori in doppia cifra.
UTAH JAZZ (4-3): Hayward 17, Favors 17, Gobert 15, Hood 16, Neto, Burke 16, Burks 24, Booker 2, Ingles 2, Lyles 3, Johnson 2.
CLEVELAND CAVALIERS (7-1): James 31, Llove 22, Mozgov 3, Smith 7, Williams 29, Thompson 8, Dellavedova 9, Jefferson 7, Varejao 2, Jones.