New Orleans Pelicans @ Golden State Warriors 95-110: un Curry subito stellare mette ko i Pelicans
Opening night anche alla Oracle Arena di Oakland, dove i Campioni in carica dei Golden State Warriors ricevono i New Orleans Pelicans di Anthony Davis, nel remake della sfida del primo turno della scorsa post-season. La serata si apre in festa, con la cerimonia di consegna degli anelli agli eroi delle ultime Finals. Ovviamente, c’è anche un minuto di silenzio in memoria di Flip Saunders, scomparso domenica. Passando ai roster, Warriors al completo, se si eccettua coach Kerr il quale, dopo la cerimonia iniziale, torna negli spogliatoi, lasciando il posto in panca a Luke Walton. Problemi, invece, per l’ex Alvin Gentry, che deve fare a meno di Evans, Babbitt, Asik e Holiday.
Dov’eravamo rimasti? Ah si, Curry che dominava i parquet made in USA. Ed è subito chiaro cosa l’MVP della scorsa regular season abbia intenzione di fare. Il suo primo quarto è fantastico: 24 punti (4/7 da tre), per il proprio career-high nei primi 12′ di una partita. Entrambe le squadre sembrano aver lasciato negli spogliatoi la loro mentalità difensiva, come si evince chiaramente dal 35-39 con il quale vanno al primo intervallo. I Warriors, a dir la verità, provano ad indirizzare il match sin dall’inizio, volando sul +12 in due occasioni, prima con l’onnipresente Curry (che realizza 7 dei suoi primi 9 tiri), poi con un gioco da tre punti di Ezeli. Un controbreak degli ospiti sul finale (10-2), consente a Davis e compagni di limitare i danni. Proprio il Monociglio non è propriamente in partita, molto teso ed impreciso, tanto da mettere insieme, alla fine, un misero 4/20 dal campo. Più tranquillo il secondo periodo. New Orleans riesce anche a mettere il naso avanti, grazie al gioco da tre punti arrivato grazie al fallo di un Thompson, anche lui non in serata di grazia (9 punti, 3/8 dal campo, 0/2 da tre), su Cunningham (44-43 a 7’31” dall’intervallo lungo). Basta, però, una nuova sgasata firmata dal #30 e i Figli della Baia lasciano il parquet, al 24′, avanti di 10 (49-59).
Al rientro in campo, i Warriors continuano a premere sull’acceleratore, raggiungendo il +18 grazie ad un canestro da sotto del solito Steph (49-67). Gentry cerca risposte dalla risicata panchina che ha a disposizione, trovandole soprattutto in un positivo Ish Smith (17 punti, 9 assist, 3 palloni rubati in 38′). Ma ogniqualvolta i Pelicans arrivano vicini ad andare sotto la doppia cifra di svantaggio, puntualmente i padroni di casa li ricacciano indietro. Nel finale di periodo, Walton comincia a dar spazio alle second unit; ciò non impedisce ai Warriors di presentarsi all’alba del quarto periodo avanti 75-94. Pensare ad una rimonta dei Pelicans è davvero arduo e i Warriors chiudono ogni discorso già nei primi possessi dell’ultima frazione, raggiungendo il massimo vantaggio, +23, grazie all’MVP delle Finals 2015, Andre Iguodala (75-98). Da qui in poi Golden State controlla in scioltezza la situazione e porta a casa la prima W della regular season, cominciando nel migliore dei modi il cammino che potrebbe portare verso un possibile repeat. Finisce 95-111 per i Warriors.
NEW ORLEANS PELICANS (0-1): Cunningham 13, Davis 18, Perkins 10, Robinson, Gordon 14, Anderson 9, Gee 8, Ajinca 6, Smith 17
GOLDEN STATE WARRIORS (1-0): Barnes 8, Green 10, Bogut 12, Curry 40, K. Thompson 9, McAdoo 2, Ezeli 13, Speights 9, Livingston 6, Barbosa, Iguodala 2, Rush, J. Thompson