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Altra DEFENSIVE WIN per gli Spurs che sbancano lo Staples Center 89-85. Difesa e palle perse il vero problema in casa Clippers

Il saluto a centrocampo tra i campioni dei LAC e dei SAS (youthealthmag.com)
Il saluto a centrocampo tra i campioni dei LAC e dei SAS (youthealthmag.com)

Partita di cartello se ce n’è una quella tra Clippers e Spurs allo Staples Center di Los Angeles, California. Tanti duelli all’interno della stessa sfida, partendo da Paul vs Parker fino ad arrivare a Manu vs J-Crossover. Tutto in ordine, come al solito: gli spalti son gremiti, lo stravagante Mr. Ballmer è al solito posto ad incitare i suoi giocatori e il vostro Monday Night è servito. La più intrigante sfida si svolge tatticamente, dove Rivers e Popovich si combattono ormai da anni a suon di novità, strategie particolari e scelte (come quella di Crawford in quintetto) che lasciano spiazzato il collega avversario. Ci si aspetta una partita dall’alto tasso tecnico e si rimane, come spesso succede, in parte delusi, soprattutto dalle percentuali al tiro: i San Antonio Spurs chiuderanno i primi 24 minuti di gioco con un orrendo 0/12 dall’arco, con un totale 10.5% in tutta la serata (2/19); i padroni di casa non fanno un granché meglio, chiudendo con 22 tiri tentati e solo 5 mandati a bersaglio (22.7%). Tralasciando, dunque, per un secondo il 7/41 da 3 punti delle due squadre (17%), con i tanti errori soprattutto di Bonner e Crawford (entrambi 1/7), la partita si mantiene su un punteggio quasi europeo, con gli Spurs che realizzano appena 14 punti nel primo quarto e i padroni di casa che non vanno oltre i 42 in un tempo. Sebbene i Clippers chiudano in vantaggio il primo tempo (39-42), coach Doc Rivers non è affatto contento dei rientri difensivi dei suoi uomini in campo, lenti, quasi svogliati e mai puntuali. Lo dimostra il canestro molto facile che realizza Leonard dopo un elementare passaggio baseball di Tim Duncan. Nel secondo tempo la partita sale di intensità e a guadagnarne è soprattutto lo spettacolo che deriva. I Clippers tengono sempre a distanza i San Antonio Spurs che rincorreranno per tutta la partita, dimostrandosi non al 100% fisicamente e non del tutto in serata di grazia. Anche Pop è costretto a chiamare timeout dopo un brutto rientro difensivo che porta Hawes a schiacciare dopo il lob di un insolito playmaker che risponde al nome di Griffin Blake. Siamo abituati a vederlo dall’altra parte dell’arcobaleno ma nel caso specifico è lui a fornire l’assist per il +5 LAC a 4’ dalla fine del terzo periodo. Il favore viene ricambiato qualche minuto dopo quando, avendo vinto una feroce lotta a rimbalzo, Spencer Hawes manda in campo aperto Blake Griffin per la comoda bimane al ferro. Non viene mai preso il largo dai padroni di casa, vantaggio che oscilla quasi sempre dai 4 agli 8 punti. Si va all’ultimo mini riposo sul punteggio di 64-70 Clippers, con 12 decisivi minuti da giocare. Dopo aver allargato ulteriormente le rotazioni, viste anche le assenze di Splitter e Marco Belinelli, Popovich decide di iniziare l’ultimo quarto ancora con le seconde linee per dar maggior riposo ai veterani che ne beneficeranno in termini di lucidità nei momenti finali.  Le fasi interlocutorie continuano con la second unite degli Spurs e un pazzo canestro di CP3 a metà quarto sancirà il +7 Clippers (75-82). Il gioco degli angeleni, però, diventa molto ripetitivo, ripreso quasi in loop, cercando quasi in continuazione l’1vs1 di Blake Griffin. Gli ultimi due minuti di Blake The Great sono, però, del tutto rovinosi e disastrosi. Tanti gli errori, probabilmente dettati da un pizzico di egoismo, soprattutto quando al terzo rimbalzo offensivo si hanno 6 braccia avversarie attorno e non si decide di riaprire il gioco. Dall’altra parte, invece, godono di una buona libertà gli esterni Spurs, vista e considerata la bassa concentrazione del reparto difensivo Clippers.

BG, best scorer for LAC: 23 punti e 10 rimbalzi (thepicklounge.com)
BG, best scorer for LAC: 23 punti e 10 rimbalzi (thepicklounge.com)

Dopo l’estenuante lotta all’ombra dei cristalli persa da Blake, la frittata più grossa arriva a 1:50 dalla fine, quando lo stesso Griffin mette palla a terra nel traffico in area e finisce per farsi scippare dalle “prolunghe che ha attaccate alle spalle” di Kawhi Leonard. Il contropiede che ne deriva varrà il +1 Spurs a 1:43 dalla sirena finale (83-82). Anche questa fondamentale transizione difensiva viene clamorosamente mancata, agevolando il 3vs1 di Parker-Ginobili-Leonard. Infuriato completamente, Rivers prova a scuotere i suoi in un duro timeout! Se da un lato è il vero anello debole, dall’altro è chiaramente il marchio di fabbrica numero 1. Stiamo parlando della difesa, dove praticamente chi Spurs vincono tutte le loro partite. Aiutati anche da un attacco che per ben 5’ non realizza nemmeno un punto, San Antonio alza il volume nella propria metà campo e propizia la terza palla recuperata di Leonard che ha anche la prontezza di chiamare TO dopo aver derubato Chris Paul. Un brutto errore di CP3 che costerà molto caro ai rosso-blu che subiranno ancora canestro sull’asse Leonard-Ginobili, per il +5 a 30’’ dalla fine e per chiudere il parziale di 12-0 Spurs. Crawford prova e riesce a subir fallo da 3 punti, realizzando tutti i tentativi dalla lunetta. Siamo di nuovo sul -2 e Rivers decide di mandare Manu in lunetta. L’argentino dà in parte ragione a Doc sbagliando entrambe le conclusioni dalla linea della carità. Rimbalzo Jordan e 10.1 secondi da giocare, per cercare di rimetter su una clamorosa partita. Rimessa dal lato, 87-85 Spurs: viene scelto Paul per la ricezione, pick&roll rapido con Griffin, CP3 vede che Leonard non passa dietro al blocco ma insegue e decide di attaccare in velocità Duncan. La scelta è quella giusta, l’appoggio al vetro è il solito ma la palla dopo aver ballato sul ferro per un po’ decide di uscire. Il rimbalzo lo cattura Griffin che con 2’’ sul cronometro cerca da terra di chiamare TO. Il fischio degli uomini in grigio arriva ma è per sanzionare un fallo tecnico a Griffin, visto e considerato che i timeout a disposizione dei Clippers erano terminati.

Games, set & match allo Staples Center: Los Angeles Clippers 85 San Antonio Spurs 89. Terza sconfitta stagionale per i LAC mentre arriva la terza vittoria per i SAS. La chiave della partita è chiaramente difensiva, dove nel secondo tempo gli Spurs hanno concesso appena 43 punti (15 nell’ultimo quarto) e facendo salire il computo delle palle recuperate a 11. Quello delle palle perse Clips, invece, schizza a 18, con le ultime 3 che son costate la partita a Doc Rivers. C’è molta sfortuna su quel lay-up finale di Chris Paul ma i Clippers devono arrendersi e riflettere molto su una sconfitta che mette in risalto i lati più oscuri di una squadra dal potenziale immenso. La difesa, con annessi rientri e rotazioni, e le palle perse saranno causa di insonnia per il coach dei Clippers. Per gli Spurs, invece, ritorna in gran spolvero Leonard con 10/18 dal campo, 26 punti e 10 rimbalzi, a tutti gli effetti il nostro man of the match.

 

SAN ANTONIO SPURS (3-3): Leonard 26 + 10 RT, Duncan 18 + 11 RT, Bonner 5, Green 2, Parker 13, Ginobili 10, Diaw 8, Joseph, Baynes 7, Anderson.

LOS ANGELES CLIPPERS (4-3): Crawford 10, Griffin 23 + 10 RT, Jordan 6 + 10 RT, Redick 13, Paul 12 + 10 RT + 9 ASS, Barnes 8, Hawes 9, Farmar, Turkoglu, Davis 4, Cunningham.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone