NBA24 PREVIEW - Boston Celtics: un altro anno di transizione, per preparare la risalita totale
Meglio guardare il passato: per il momento, per i tifosi biancoverdi, è meglio così. Lontani, forse troppo, i giorni gloriosi dei Boston Celtics, che possono contare però su menti brillanti come Ainge e Stevens e un tifo appassionato e partecipe, nonostante tutto. Ad ogni modo, grazie al loro operato, il futuro sembra sempre roseo.
COME L’ABBIAMO LASCIATA – 40-42 e tanto opportunismo: così i Celtics hanno approfittato dei cali di Detroit, Miami e Indiana (rispettivamente senza Jennings, Bosh e George, lungodegenti) e hanno guadagnato il pass per i playoff. Beccando però i Cleveland Cavaliers di Sua Maestà, che con un 4-0 secco ma combattuto ha rimandato la franchigia del Massachusetts. Tanti buoni segnali, però, con tanti elementi futuribili che possono diventare il volto della franchigia.
IL MERCATO ESTIVO – Datome ha dovuto/voluto fare le valigie. Troppo piccolo, probabilmente, il ruolo che i Celtics sarebbero stati disposti ad offrirgli. Grossi colpi, il mercato, non li ha lasciati. Love, Aldridge e i free agent di livello hanno preferito altre mete, dove magari vincere più facilmente. E come dar loro torto. Così Ainge ha preferito concentrarsi sull’eliminazione di voci fastidiose nel libro paga: via Wallace, arriva David Lee all’ultimo anno di un contratto pesante. Dalla free agency è arrivato Amir Johnson con un biennale importante da 12 milioni l’anno. Per il resto, tante scommesse: partendo da Perry Jones, finendo ai Rozier e Hunter, i due giovani draftati quest’anno. Il gruppo dell’anno scorso, dunque, è stato riconfermato in blocco, eccezion fatta per Bass (che ha scelto i Lakers). Insomma, il supporting cast è ormai pronto e va leggermente rifinito; manca la stella, che potrebbe arrivare la prossima estate.
L’UOMO FRANCHIGIA – Non così scontato, ma anche in virtù di quanto mostrato a Boston, Isaiah Thomas è l’ago della bilancia dei Celtics. Talento indiscusso, in un corpo più umano degli altri (non arriva ai 180 cm, ndr), Thomas può decidere le partite con pochi ma pesantissimi tiri. Ha la stoffa del trascinatore e una piazza importante come Boston lo esalta. E’ lui ad aver guidato la volata finale della scorsa stagione.
IL PRONOSTICO – Stavolta i playoff sembrano ancora più lontani, dal momento che Indiana e Miami hanno recuperato i loro leader e che Charlotte potrebbe avere qualcosa in più. Ma mai mettere limiti ai ragazzi di Stevens, che potrebbero regalare un’altra stagione dai traguardi imprevisti. Quindi, 8°-10° posto in conference, di nuovo con un record vicino allo 0.500 (0.487 nella passata stagione); in post-season non oltre primo turno dei playoff.