Instant replay : il nuovo regolamento per favorire il "flow"
Nella giornata di ieri la NBA ha annunciato che nella prossima stagione ci sarà un cambiamento nell’utilizzo dell’instant replay. La decisione del commissioner Adam Silver è stata presa nel tentativo di ridurre i “tempi di gioco”, un recente calcolo ha dimostrato che la partita media NBA dura circa 2 ore e 15 minuti, senza contare eventuali tempi supplementari, ed è lo sport dai tempi più brevi negli USA. A detta dello stesso Silver l’obiettivo della lega è quello di permettere al gioco di avere “flow”(ritmo), quindi per dirlo nella nostra lingua di permettere che vi sia una maggiore continuità, senza eccessivi tempi morti per gli spettatori ed eliminando qualsiasi sosta possa essere evitata.
L’instant replay non verrà certamente eliminato dai campi NBA, ma in alcuni casi, quelli che riguardano le decisioni più semplici da prendere, queste verranno prese direttamente all’interno dell’ufficio di Secaucus nel New Jersey, senza coinvolgere i commissari di gara e gli arbitri, evitando di interrompere la partita.
Le decisioni, considerate più semplici, in questione sono: tiro da 2 o 3 punti, canestro valido a fine periodo, palla fuori dal campo, violazione dei 24 secondi, interferenza a canestro, situazioni di malfunzionamento del cronometro, reset dei 24 secondi, numero di giocatori in campo.
Lo stesso regolamento della passata stagione, vale a dire replay che verrà scelto scientificamente nel New Jersey e messo poi a disposizione degli arbitri, riguarderà le fattispecie più complesse come “flagrant foul”, “clear path”, fallo con palla fuori, lite tra giocatori, fallo a fine periodo, violazione dei 24 con situazione di fallo, falli nel semicerchio, invasioni durante un tiro libero, riposizionamento del cronometro in caso di fallo o violazioni.