ACCADE OGGI, 9/11/1989: Bucks vs Supersonics, la battaglia infinita. E’ la partita più lunga di sempre (5 OT) e il minutaggio più alto!
Ritorniamo indietro al 9 novembre 1989, data storica per l’Europa e per il mondo interno. La Germania ritorna ad essere unita perché precisamente 25 anni fa crollava il Berliner Mauer, ufficialmente denominato antifaschistischer Schutzwall, più comunemente chiamato Muro di Berlino. Dagli eventi che hanno fatto la storia dell’Europa passiamo ad occuparci a quelli che hanno fatto la storia della NBA. Non c’è bisogno di ribadire che la palla a spicchi, in particolare quella a stelle e strisce, è lo spettacolo più bello del mondo. Molti, se non tutti, sarebbero stati d’accordo a proseguire la serie di finale dello scorso anno fino a gara 20 pur di vedere ancora e ancora giocare la pallacanestro mostrata dai San Antonio Spurs. Quando gli occhi vengono appagati dalla bellezza di un evento, si cerca di far durare quell’attimo in eterno. Non hanno trovato sicuramento l’eterno i Bucks e i Supersonics ma ci sono andati molto vicino. Il 9 novembre del 1989, infatti, Milwaukee e Seattle hanno dato vita alla partita più lunga della storia della NBA, con ben 5 tempi supplementari. Occorre immediatamente fare delle precisazioni. La partita più lunga del gioco è Syracuse-Anderson del 24 novembre del 1949, data antecedente all’introduzione dei 24 secondi. Dunque, la sfida tra Bucks e Supersonics va annoverata come la partita più lunga dell’NBA moderna, post inserimento dei 24 secondi. Siamo al BMO Harris Bradley Center di Milwaukee, nel Wisconsin, dove va di scena la quarta partita di regular season della stagione 1989-1990. In campo giocatori che hanno fatto la storia, con i seguenti roster. Gli ospiti, ovvero sia i Seattle Supersonics, con Dana Barros, Michael Cage, Quintin Dailey, Dale Ellis, Jim Farmer, Avery Johnson, Steve Johnson, Shawn Kemp (rookie), Xavier McDaniel, Derrick McKey, Nate McMilian, Scott Meents, Olden Polynice, Brad Sellers e Sedale Threatt, guidati da coach Bernie Bickerstaff. I padroni di casa, invece, possono far affidamento su giocatori come Greg Anderson, Randy Breuer, Tony Brown, Ben Coleman, Mike Dunleavy, Jeff Grayer, Gerald Henderson, Tito Horford, Jay Humphries, Frank Kornet, Latty Krystkowiak, Brad Lohaus, Ricky Pierce, Paul Pressey, Fred Roberts, Alvin Robertson, Jerry Sichting, Jack Sikma e la solida guida di coach Del Harris. L’equilibrio regna per l’intera durata del match, con un secondo quarto strepitoso (36-31) da parte delle due formazioni. Se da un lato i padroni di casa possono contare sugli affidabili Alvin Robertson e Jack Sikma, gli ospiti trovano in gran serata sia Dale Ellis che Xavier McDaniels. La partita dopo 48 minuti termina sul punteggio di 103 pari e si andrà avanti con questa situazione di equilibrio per altri 20 minuti (4 OT da 5’) con i seguenti parziali: 7-7, 10-10, 7-7 e 11-11. Si arriva all’ultimo tempo supplementare sul punteggio di 138 pari e a spuntarla, alla fine, dopo un’incredibile e mai così duratura battaglia, la spunteranno i Milwaukee Bucks che vinceranno il quinti OT 17-16. La partita, dunque, terminerà con un punteggio molto simile a quello che registriamo negli All Star Game, ovvero sia 154 a 155. Ma i record non finiscono qui: naturalmente, i giocatori impiegati in questa quasi interminabile gara, fanno registrare anche il record per il più alto minutaggio in una partita NBA. Il numero 3 dei Seattle Supersonics, ovvero sia Dale Ellis, nona scelta dei Mavericks al draft del 1983 da Tennessee che pochi anni dopo diventerà un giocatore dei Bucks, mette a segno 53 punti, tirando con il 46.2% dal campo (18/39), 7 rimbalzi e 1 assist in ben 69 minuti di gioco sui 73 disponibili. Un record che probabilmente non verrà mai superato, vista la lunghezza delle partite e viste anche le eventuali modifiche che la lega apporterà alla durata delle partite. Due record in uno. Quando davvero la pallacanestro sfiora l’infinito…