Sorpresa Pelicans a San Antonio, Curry e Redick trascinano Warriors e Clippers. I Knicks cadono ad Atlanta
PORTLAND TRAIL BLAZERS @ LOS ANGELES CLIPPERS 102-106 – La prima trasferta losangelina della stagione non è positiva per i Trail Blazers, costretti ad incassare la terza sconfitta stagionale ad opera dei Clippers e, soprattutto, di un JJ Redick in giornata di grazia: per la guardia i punti sono 30, con il 75% dal campo, 11/13 al tiro e 2/3 dall’arco. L’inizio è, tuttavia, favorevole agli ospiti con Lopez e un Lillard finalmente su alti livelli (tripla doppia sfiorata con 25 punti, 7 rimbalzi e 8 assist) a marchiare a fuoco un primo quarto da 38-33 di parziale. Un copione che non cambia nel secondo periodo, chiuso da una delle tante prodezze di giornata di Redick per il 62-53, Il numero quarto prosegue il suo “one man show” anche nella ripresa quando, a metà del terzo quarto, mette la tripla (con fallo subìto) del -4 (71-66). E’ il momento di massima difficoltà dei Blazers raggiunti e superati dalla tripla di Crawford (20 punti e 3/5 da tre), per il 71-74 a 4:41 dalla sirena dell’ultimo intervallo. L’ultimo quarto si apre sul pari 79. I Clippers, galvanizzati dalla rimonta, prendono subito un buon vantaggio grazie al solito Redick e all’altrettanto “solito” Chris Paul (doppia doppia da 22 e 11 assist) che sigilla con il jumper in faccia a Lopez il + 9 (91-100), con poco più di tre minuti ancora da giocare. Due giocate fantascientifiche di Lillard (tripla dagli 8 metri e mezzo e magia in split) riportano i Blazers sul -2 (100-102) con 1:1o sul cronometro, ma per la W non c’è più niente da fare. Vincono i padroni di casa 106-102.
Portland Trail Blazers: Batum 10, Aldridge 21 (10 rimb.), Lopez 19, Matthews 14, Lillard 25, McCollum 5, Kaman 8;
Los Angeles Clippers: Crawford 20, Griffin 23, Jordan 6 (14 rimb.), Redick 30, Paul 22 (11 ass.), Barnes 4, Hawes 1
NEW YORK KNICKS @ ATLANTA HAWKS 96-103 – I Knicks incassano ad Atlanta la quinta sconfitta di questo loro travagliato avvio di stagione, cedendo progressivamente sotto i colpi di Kyle Koerver (27 punti e 6/9 da tre) e Jeff teague (19, con 6/13 al tiro). Il primo quarto è, però, ampiamente favorevole agli ospiti guidati al 32-20 iniziale da un ispirato Iman Shumpert (19 punti) e da un Anthony che comincia bene per, poi, finire malissimo (20 con altrettanti tentativi e 2/5 dall’arco). Anche il secondo periodo è a vantaggio dei figli della Grande Mela che si portano all’intervallo lungo sul 61-48. Un vantaggio all’apparenza rassicurante che, tuttavia, non basta a contenere il ritorno dei padroni di casa nella ripresa: le triple di Korver e le iniziative di un inaspettatamente ottimo Danny Schroder (11 punti in 20 minuti) riportano in partita gli Hawks, fino al sorpasso (74-75) griffato Sefolosha. E’ il momento di massima difficoltà degli ospiti che, a causa del pirotecnico show di Korver e delle “zingarate”in area di Teague, perdono progressivamente contatto con gli avversari fino all’inevitabile sconfitta per 96-103.
New York Knicks: Shumpert 19, Anthony 20, Dalembert 7, Hardaway jr. 15, Larkin 9, J.R. Smith 8, Stoudemire 14, Acy 2;
Atlanta Hawks: Carrol 12, Millsap (13 rimb.) e Schroder 11, Horford 6, Korver 27, Teague 19, Antic 2, Scott 7, Sefolosha 8
GOLDEN STATE WARRIORS @ HOUSTON ROCKETS 98-87 – Una delle partite più attese della notte vedeva confrontarsi al Toyota Center di Houston Warriors e Rockets, due tra le squadre ancora imbattute a Ovest. Con i padroni di casa che perdono Howard prima della palla a due causa influenza, i figli della baia provano subito a mettere le cose in chiaro con Curry che mette 7 dei primi 11 punti dei suoi. Dall’altra parte la risposta è affidata a un James Harden che “flirta” con la tripla doppia (22, 7 rimbalzi e altrettanti assist) e al sorprendente Isaiah Canaan (21 punti in 39 minuti), che portano i Rockets sul +8 (48-56) all’intervallo lungo. Nel terzo quarto il rientro degli ospiti pare quasi una formalità, con il sorpasso (61-60) reso possibile dall’ennesima tripla (per un totale di 6/9) di Curry, artefice, poi, del maxi parziale di 28-13 che consente ai Warriors di prendere il largo e di presentarsi sul 76-69 all’alba dell’ultimo parziale. Dove prima Motiejunas (16 punti, con 5/10 al tiro) e poi Canaan, riportano i texani in partita impattando a quota 80. Curry, però, non ha ancora finito e con due volate in contropiede, figlie di altrettante palle rubate, restituisce ai suoi un discreto margine di vantaggio (88-82), a poco meno di 5 minuti dalla sirena finale. E’, di fatto, l’allungo decisivo: i Rockets, infatti, non riescono più a rientrare e l’ennesimo show di ball handling del figlio di Dale per il 91-84 con 1:29 sul cronometro, sancisce la W Golden State. Per il 30 ennesima partita pirotecnica con 34 punti, 10 rimbalzi e 5 assist. Vincono i Warriors 98-87.
Golden State Warriors: Barnes 4, Green 14, Bogut 8 (18 rimb.), Thompson 11, Curry 34 (10 rimb.), Barbosa e Speights 6, Iguodala 15;
Houston Rockets: Ariza 7 (11 rimb.), Papanikolau e Black 2, Harden 22, Canaan 21, Motiejunas 16, Terry 11, Daniels e Garcia 3
NEW ORLEANS PELICANS @ SAN ANTONIO SPURS 100-99 – Sorpresa a San Antonio dove i Pelicans espugnano l’AT&T Center al termine di una partita bella e equilibrata. L’inizio è di chiara marca Spurs, con Danny Green che firma 13 dei suoi 16 punti totali nel solo primo quarto, comunque portato a casa dai Pelicans (30-23) grazie al solito monumentale Anthony Davis (doppia doppia da 27 e 11 rimbalzi, cui aggiunge, tanto per gradire, anche 6 stoppate) per nulla intimorito al cospetto del leggendario Tim Duncan. L’equilibrio regna anche nel secondo parziale, con due giocate di Parker (28 punti e 11/18 dal campo) che assestano il punteggio sul 55-53 alla sirena di metà gara. Nel terzo quarto comincia a fare la differenza la maggior freschezza atletica degli ospiti e non basta tutta la classe di Manu Ginobili (17 punti) per mantenere in partita i neroargento (oggi in una discutibilissima mise militare): al sottomano dell’argentino risponde la tripla allo scadere del periodo di Tyreke Evans (18, 7/16 dal campo e 2/4 dall’arco) per l’81-71. Ma mai dare per morti gli Spurs, soprattutto se Leonard è in serata da doppia doppia (14 punti e altrettanti rimbalzi): il jumper dell’Mvp delle ultime Finals vale il 98-96 a 44 secondi dal gong. La sciocchezza di Eric Gordon (fallo sulla tripla sbagliata di Green) regala ai padroni di casa i liberi del momentaneo sorpasso (98-99): momentaneo, perché Davis, da vero leader, si fa consegnare palla sulla rimessa all’altezza della lunetta e si butta dentro per andare a siglare il definitivo 100-99. Vanno a vuoto, infatti, i successivi due tentativi di Leonard. Vincono i Pelicans e gli Spurs si trovano, incredibilmente, sotto quota 50%: è solo l’inizio, d’accordo, ma è già una notizia.
New Orleans Pelicans: Evans 18, Davis 27 (11 rimb.), Asik 6, Gordon 14, Holiday 15 (11 ass.), Rivers 5, Anderson 9, Fredette 4, Ajinca 2;
San Antonio Spurs: Leonard 14 (14 rimb.), Duncan 11 (10 rimb.), Diaw 6, Green 16, Parker 28, Ginobili 17, Joseph 3, Baynes 4