Klay Thompson: "Grazie a Dio non sono stato scelto dai Bucks"
Una chiamata al draft piuttosto che un’altra fa tutta la differenza del mondo. Precisamente un titolo Nba (per ora). Lo sa bene Klay Thompson, oggi protagonista con i campioni in carica dei Golden State Warriors, ma che nel 2011 ha rischiato di varcare le classiche sliding doors dalla parte sbagliata. Precisamente quella dei Milwaukee Bucks che, all’epoca, avevano seriamente pensato di puntare sul prodotto di Washington State con la decima scelta assoluta.
Il front office, però, decise di imbastire una trade con i Sacramento Kings e gli allora Charlotte Bobcats, prendendo Tobias Harris, Beno Udrih, Shaun Livingston (curiosamente anche lui campione Nba con i Warriors) e Stephen Jackson. Ed ecco spiegato l’approdo di Thompson nella Baia, con grande soddisfazione del diretto interessato: “Ringrazio Dio ogni giorno che i Bucks non mi abbiamo scelto. Sono finito nel posto migliore del mondo”.