Come viene formato il calendario della regular season NBA?
Vi siete mai chiesti come fanno, ogni anno, gli organizzatori della NBA a preparare il calendario della regular season? Ebbene, grazie ad un’intervista a ESPN di Matt Winick, dimessosi a Settembre 2014 dal ruolo di Senior Vice President di tali operazioni della Lega, proveremo a spiegarvi cosa c’è dietro alle 82 partite che ogni franchigia deve giocare in una regular season NBA.
Innanzitutto, Winick spiega che la NBA prepara i calendari già nel mese di Febbraio, per poi pubblicarli nelle prime settimane di Agosto. Inoltre, questi sono impostati con l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio competitivo tra le squadre e di contenere i costi, soprattutto quelli delle trasferte. Quindi, Winick entra più nello specifico: il sistema assegna un valore-punto ad ogni data o gruppo di date che una squadra mette a disposizione, e ognuna deve accumularne almeno 50. Ogni squadra, di media, si ritrova a giocare 3.5 partite la settimana, con le 82 partite di regular season spalmate su 165 giorni.
Cinque sono i fattori che maggiormente influenzano la stesura del calendario. Li esponiamo di seguito:
1) FORMULA DEL CALENDARIO NBA – Ogni squadra deve giocare:
- 4 partite contro le 4 avversarie di Division (4×4=16);
- 4 partite contro le 6 avversarie di Conference (fuori dalla Division di appartenenza) (4×6=24);
- 3 partite contro le altre 4 squadre di Conference (3×4=12);
- 2 partite contro le squadre dell’altra Conference (2×15=30).
2) DISPONIBILITA’ DEL CAMPO – Tutte le squadre, un mese prima della fine della regular season precedente, devono presentare:
- un insieme di 50 date nelle quali il loro campo casalingo sarà disponibile;
- 4 Lunedì;
- 4 Giovedì (per aiutare TNT nella programmazione delle proprie trasmissioni TV).
3) PAUSE UFFICIALI (nelle quali non sono previste partite):
- Vigilia di Natale;
- ALL-Star Game;
- Finali NCAA.
4) SOVRAPPOSIZIONI – le sovrapposizioni, ad esempio con partite della NHL, vanno risolte
5) EMITTENTI – Le partite possono essere spostate per soddisfare le esigenze dei partner televisivi della NBA, ovvero sia ESPN, TNT e ABC. Anche gli orari delle partite, per le stesse motivazioni, possono subire modifiche.