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Tristan Thompson eroe nella Windy City! Cleveland sbanca 114-108 lo United Center, Chicago si arrende dopo un OT e perde Derrick Rose

Si ha come l’impressione che sia un match di pugilato dove siamo appena alla prima ripresa, al primo round. Eppure si percepisce già quella voglia di imporsi, di dimostrare il proprio valore, di conquistare a suon di vittorie la fiducia del pubblico e di smentire ogni qual tipo di detrattore esista nell’ambiente NBA e non. Siamo all’inizio della stagione e non tutti sono al 100% ma se in una seconda partita di regular season, tutti i componenti dei due roster danno il massimo, travalicando quelli che possono essere i fastidi fisici, allora capisci che quella partita andrà segnata in rosso ogniqualvolta si riproporrà sul nostro calendario. It’s all about winning, fin dall’inizio, fin dal primo gong.

United Center, Chicago, Illinois. È una di quelle notti che non riesci a dormire perchè curiosità e voglia di conoscere chi avrà la meglio è maggior della voglia di rilassarsi. C’è il pubblico delle grandi occasioni, ci sono le facce giuste, c’è una nuova presentazione dei Bulls che, se siete amanti delle particolarità che solo in America sono visibili, non potete perdere. Le sfide nella sfida, partendo da Rose chiamato al suo primo grande appello, se non contiamo la finale spagnola, dopo il suo infortunio, fino ad arrivare alla prevedibile e pronosticabile “redenzione” di LeBron Raymone James. Ma non solo grani star a confronto: è anche la sfida di Taj Gibson per dar continuità, è anche la sfida di Kirk Hinrich, ancora una volta in quintetto base ed è anche la sfida di coach Blatt, chiamato a rispondere dopo alcune velate critiche dopo la prima sconfitta interna. Le squadre arrivano alla gara in maniera molto diversa: Chicago da una convincente vittoria esterna mentre Cleveland appena 24h fa si vedeva rovinare la festa da Melo & co. Insomma, tavola più che apparecchiata per il BIG match della notte.

D-Rose attacks the rim! (kansascity.com)
D-Rose attacks the rim! (kansascity.com)

Starting five Cavs: Kyrie Irving, Dion Waiter, LeBron James, Kevin Love e Anderson Varejao. Starting five Bulls: Derrick Rose, Kirk Hinrich, Mike Dunleavy, Joaquim Noah, Pau Gasol. L’ora dei preamboli è finita, è ora che si vada a incominciare.

1st quarter: partita a ritmi immediatamente elevatissimi, con da un lato i Cavs che da un lato spingono tanto con Irving e James e col solito passaggio baseball di Love, dall’altro i Bulls che cercano di mettere subito in ritmo D-Rose. Detto fatto. Il #1 di Chicago è una molla, azionando il detonatore che ha nelle gambe ogni volta che entra in area e arrivando ad altezze proibitive. Sul fronte opposto la partenza di James, precisa e più attenta in gestione, la dice lunga sul diverso approccio alla gara da parte del Re. Si viaggia sui binari dell’equilibrio per quasi tutti i primi 12’, con Irving che commette subito il suo secondo fallo e viene rimpiazzato da Dellavedova, non proprio atleticamente a livello di Rose. Il “padrone” dei Bulls si mette in mostra realizzando anche dalla lunga distanza! Ma la risposta è sempre di LBJ. 28-27 Cavs al primo giro di boa.

2nd quarter: resta invariato il copione, con Rose e James che si scambiano spettacolose malagrazie in uno dei duelli a distanza più belli finora. Entrano in gioco anche altri protagonisti come Gibson, come Varejao ma soprattutto come capitan Kirk e Tristan Thompson. Il primo continuerà imperterrito per tutta la durata della partita con eccellenti percentuali e scelte di tiro, il secondo dominerà la scena sotto i cristalli, strappando un numero esorbitante di ribalzi offensivi. La prima bruttissima notizia in casa Bulls arriva a 4:02 dalla fine: rimbalzo offensivo di Rose, nuovo salto pazzesco ma scendendo poggia male il piede sul parquet, cadendo praticamente sul piede di Irving. Cambio immediato ma pare che Derrick sia in grado di rientrare. E così accade, con Cleveland che intanto ha acquisito un margine di 8 lunghezze grazie ai tanti doppi possessi regalati da Thompson. Si va all’intervallo lungo sul punteggio di 58-53 (30-25). I dati all’intervallo: James 19 (9/17), 3 RT, 2 ASS e 0 PP; Irving 11 (3/7) ma già 3 falli; Derrick Rose 18 (7/12, 2/3 da 3), 8 per Gasol e Dunleavy. Percentuali elevatissime dal campo per le due squadre: 44.9% CLE vs 51.2% CHI.

3rd quarter: possiamo solo immaginare le parole di coach T in spogliatoio, con la squadra sotto, in casa, contro un avversario che, con ogni probabilità, sarà la rivale per arrivare in finale. La carica emotiva trasmessa dal coach ai giocatori si vede subito, soprattutto nella metà campo difensiva. Gasol presente in difesa come non si vedeva da anni (le sue 6 stoppate ne sono la dimostrazione), Noah intenso, Snell che lavora splendidamente contro un cliente non proprio facile da contenere, visto il suo 23 sulle spalle. Cleveland, dal canto suo, guadagna maggior fluidità in attacco, Love finalmente si iscrive alla gara e Thompson continua a fare il vuoto a rimbalzo. Rose, intanto, è in panchina, probabilmente bloccato dal dolore dovuto al raffreddamento della caviglia distorta e, dunque, altra tegola, non rientrerà. Senza il faro offensivo le percentuali dal campo calano, con Noah e Gasol che sciupano molto e non riescono a finalizzare comode conclusioni. Si passa così dal 51.2% del primo tempo al 43.5% del terzo periodo, dove i Cavs provano a scappare. 78-69 alla sirena della penultima frazione di gioco.

4th quarter: l’ultimo periodo tra 2 squadre così resta sempre quello più emozionante perché state certi che prima o poi 1/2 protagonisti che non vi aspettate arrivano. Il suo nome è Aaron Brooks, autore da solo di una rimonta che esalta il pubblico dello UC: 2 triple e una penetrazione con tanto di lacrima per agguantare il pari a quota 82!

T. Thompson con i suoi 12 RO stabilisce un nuovo record di franchigia! (beaumonterpriece.com)
T. Thompson con i suoi 12 RO stabilisce un nuovo record di franchigia! (beaumonterpriece.com)

Irving non sembra in serata di grazia difensivamente e Brooks porta in vantaggio Chicago a 6’ dalla fine, per la seconda volta in questa partita (la prima risale al primo quarto). Continua a salire l’intensità difensiva mentre le telecamere mestamente inquadrano Rose che si avvia verso la pancia dell’arena per iniziare a sottoporsi ai soliti esami strumentali. Hinrich e Gasol cercano di mantenere invariato lo scarto ma Irving con un and-one completamente assurdo regala il nuovo vantaggio ai Cavaliers (89-86). A 2’ dalla fine arriva l’inaspettato per gli ospiti: prende il pieno possesso della gara Kirk Hinrich il quale, aiutato da 2 velenose palle perse dei Cavs (LeBron e Irving), realizza 2 triple e un long-two che fanno letteralmente esplodere il palazzo. Il vantaggio a 1:15 dalla fine sembra rassicurante ma prima viene ridotto a 3 punti con un canestro in schiacciata di Love e poi viene addirittura azzerato a 25’’ dalla fine grazie ad un altro and-one di Kyrie. Il fallo ingenuo di Gibson susciterà accese lamentele dalla panchina Bulls che, però, non può nulla dinanzi all’impietosa verità dei fatti. Il pareggio a quota 98 resterà il risultato dei tempi regolamentari, visti gli errori di capitan Kirk e di Love sulla sirena. È OVERTIME!

OVERTIME. Se l’ultimo quarto è stato territorio di caccia per Hinrich, il tempo supplementare conosce un solo ed unico padrone: LeBron Raymone James. Prima il circus shot alla MJ, poi un and-one di pura prepotenza regalano 5 lunghezze di vantaggio ai Cavaliers che mettono il punto esclamativo con l’ennesimo rimbalzo offensivo che porta alla schiacciata di Tristan Thompson! Finisce 114-108 ma non fatevi ingannare, è solo il primo round!

Prima vittoria in stagione per i Cavaliers e prima assoluta W per coach David Blatt che, sebbene da dietro le quinte, è stato uno degli artefici della vittoria. Non ha mai avuto paura di prendere scelte che magari potessero andare controtendenza e non c’ha pensato due volte quando doveva sedere in panchina uno dei suoi Big3 (Irving a lungo in panchina non solo per il problema falli ma anche per scelta tecnica a cavallo tra il secondo e terzo quarto). E poi c’è James: 36 punti (14/30), 8 rimbalzi, 4 assist, 4 recuperi e 3 palle perse in 41 minuti di gioco. Non è il LeBron di Miami, è molto diverso da quello visto lo scorso anno e solo il tempo ci dirà chi dei due era più efficace. Arrivano anche 23 punti di Irving con modeste percentuali (6/17) e 4 palle perse; 16 per Love che tira giù altrettanti rimbalzi e poi Thompson con i suoi 16 e 13 rimbalzi di cui 12 sono offensivi (franchise record). Sponda Bulls, invece, Rose in 25’ di gioco realizza 20 punti (8/16 e 2/6 da 3)con 4 rimbalzi e 4 assist. In doppia cifra anche Dunleavy con 14 (4/7 dall’arco), Gasol con 15, 9 rimbalzi e 6 stoppate, Hinrich con 20, Gibson con 10, Snell con 10 e Brooks con 11. Per Cicago 2 dati emblematici: le 20 palle perse contro le 12 dei Cavs e i 10 rimbalzi in meno catturati (52-42), di cui 20 concessi offensivamente.

CLEVELAND CAVALIERS (1 – 1): James 36, Love 16 + 16 RT, Varejao 10, Waiters 9, Irving 23, Thompson 16 + 12 RT, Miller, Dellavedova, Harris, Marion 4.

CHICAGO BULLS (1 – 1): Dunleavy 14, Gasol 15, Noah 8 + 13 RT, Hinrich 20, Rose 20, Gibson 10, McDermott, Brooks 11, Snell 10, Mirotic.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone