GSW@CLE, gara-6: le dichiarazioni degli sconfitti
Come pronostico, alla fine di una grande battaglia, i Cavaliers non ce l’hanno fatta neanche stavolta. LeBron e compagni hanno lottato fino all’ultimo minuto di una stupenda gara-6, ma una difesa a tratti inesistente e una rotazione ridotta all’osso hanno infine determinato l’inevitabile sconfitta.
Il primo dei Cavs a presentarsi davanti ai microfoni è proprio quel Coach Blatt tanto criticato durante la stagione e ad oggi ancora lontano dalla certezza di una riconferma, nonostante gli straordinari risultati ottenuti. “Non tutte le storie si concludono con il lieto fine” ha dichiarato l’allenatore alla prima stagione in NBA “Questo non vuol dire che sia stata una brutta storia”.
Ancora col dente avvelenato invece LeBron James, autore di una serie si limiti dell’impossibile e trascinatore dei suoi compagni verso un’impresa rivelatosi impossibile. Il Re, alla sua quarta finale NBA da cui esce sconfitto, prova ancora rammarico per non aver avuto la possibilità di mostrare la forza dei nuovi Big Three, persi lungo la strada verso l’anello: “Sono stato una parte storica della partita. Non c’è mai stata nessuna squadra a dover rinunciare a due All-Star nello stesso momento, alle Finals. Avremmo dovuto avere tre playmaker in quintetto, invece eravamo a corto di talenti”. L’ottimismo per il futuro, seppur contenuto, resta anche per un James con l’amaro in bocca: “Abbiamo riportato questa franchigia al ruolo di contender, ma abbiamo ancora tanto lavoro da fare”.
Infine The Chosen One ha reso omaggio ai nuovi campioni NBA, che a suo dire hanno meritato ogni vittoria ottenuta. “C’è solo da tenere giù il cappello per quello che hanno fatto i Warriors. Hanno fatto un lavoro eccezionale e lo hanno mostrato a tutti ancora una volta, in queste Finals”. Perdere, nonostante le scusanti del caso, non limita quindi gli onori a chi sul parquet ha dimostrato di valere l’anello appena conquistato.